Le migliori lauree per trovare lavoro in Italia

Con un mercato lavorativo ancora poco propizio per i giovani, è importante farsi un’idea quanto più chiara possibile su quello che ci si deve aspettare una volta terminato il percorso di studi e, soprattutto, una volta conseguita la laurea.

Le migliori lauree per trovare lavoro in Italia

 

In vista dell’imminente fine dell’anno e rifacendoci al rapporto stimato da AlmaLaurea (consorzio fondato nel 1994 da un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna con finalità statistiche inerenti al mondo universitario italiano), discuteremo in questo articolo della statistica riguardante l’anno 2016, facendo quindi riferimento agli studenti che hanno conseguito una laurea nell’anno 2011.

Le migliori lauree per trovare lavoro: il rapporto AlmaLaurea

Oggetto della più recente indagine AlmaLaurea sono stati oltre 620 mila laureati di 71 università italiane, 262 mila di magistrali biennali e magistrali a ciclo unico del 2015, circa 109 mila di magistrali a ciclo unico del 2013 contattati dopo tre anni dal conseguimento del titolo e 103 mila del 2011, contattati a cinque anni contattati a cinque anni dalla laurea. Di recente sono state anche introdotte una sorta di indagini parallele che riguardano i laureati di primo livello del 2013 e del 2011 che non hanno proseguito la formazione universitaria (rispettivamente +81 mila e 66 mila). Considerato l’alto numero di laureati coinvolti, si parla del 90%, i dati statistici ricavati da questa indagine garantiscono un quadro significativo ed affidabile dell’intero sistema universitario italiano.

Le migliori lauree per trovare lavoro in Italia:

Qualche anno fa ci siamo occupati delle migliori lauree per trovare lavoro all’estero, vediamo adesso quali facoltà offrono maggiori possibilità agli studenti italiani di trovare lavoro restando nella loro terra d’origine.

Medicina

Fra le migliori lauree che consentono di trovare un’occupazione lavorativa con maggior facilità, spiccano quelle sanitarie. Medici e operatori sanitari in genere costituiscono a livello statistico rispettivamente il 95 e il 97% a cinque anni dal conseguimento della laurea. Lauree triennali come professioni sanitarie della riabilitazione o infermieristica e ostetricia o quelle quinquennali come scienze delle professioni sanitarie della prevenzione e scienze delle professioni sanitarie tecniche sono risultate essere molto efficienti al fine di trovare un’occupazione sul suolo italico.

Ingegneria ed economia

La facoltà di ingegneria è da sempre una garanzia in fatto di risvolti occupazionali post laurea, con una media del 95.3% di studenti che trova lavoro dopo i 5 anni. Lo stesso vale per specializzazioni più settoriali come Ingegneria dell’automazione al 93,1%, Navale al 92,9%, Meccanica al 91,2%, delle Telecomunicazioni al 90,7% e poi sotto il 90% dei Materiali, Elettronica, Aerospaziale e Chimica.

Parallelamente, anche i dati ricavati dalle analisi svolte sulle facoltà di economia risultano ottimi a livello occupazionale, si parla infatti del 90% di laureati che lavorano dopo cinque anni dalla laurea. Fra le migliori lauree figurano scienze statistiche, che arrivano a una percentuale dell’88,5% e scienze statistiche attuariali e finanziarie, all’81,4%. Vale lo stesso per scienze dell’Universo (81%).

Matematica, fisica, chimica e biologia

Complice anche il numero esiguo di studenti che decidono di iscriversi a questi corsi di laurea, le facoltà di matematica e fisica raggiungono rispettivamente l’85.9% e l’80.3% di occupazionalità.

Restando nell’ambito scientifico seppur meno teorico di quello trattato precedentemente, compaiono fra le migliori lauree per trovare lavoro quelle relative al settore chimico biologico (90%). Più indietro troviamo Scienze chimiche al 78,1%, Scienze e tecnologie alimentari al 75,3%, Scienze e tecnologie forestali ed ambientali al 71,1% e Biotecnologie Agrarie al 69,1%. Sotto l’80% si piazzano alcune facoltà molto importanti come Giurisprudenza, che si ferma al 74,4% dopo la laurea quinquennale, oppure Lettere, di poco superiore al 74,9%. Va sorprendentemente meglio per settori un po’ declassati come  Scienze politiche e le Lingue straniere, che si piazzano sopra la soglia dell’84%.

Conclusioni

Citando il paragrafo 2.5 intitolato Efficacia della laurea nell’attività lavorativa dei Principali risultati del XIX Rapporto AlmaLaurea:

Per quanto riguarda l’uso che i laureati fanno delle competenze
acquisite durante gli studi, nonché la necessità formale o sostanziale
del titolo ai fini dell’assunzione, si rileva che per circa la metà dei
laureati occupati a un anno il titolo risulta “molto efficace o
efficace”: 51% per i triennali e 48% per i magistrali biennali (Figura
2.9). Si tratta di valori tendenzialmente in aumento rispetto a quanto
rilevato lo scorso anno (+1 punto percentuale per entrambe le
popolazioni).
Anche in questo caso, è però vero che il miglioramento registrato
negli ultimi anni non cancella le difficoltà incontrate a partire dalla
crisi: l’efficacia del titolo risulta infatti ancora in calo se il confronto
ha luogo con la rilevazione del 2008 (-7 punti tra i triennali, -3 tra i
magistrali biennali). Il quadro qui delineato risulta confermato se si
considerano, separatamente, le due componenti dell’indice di
efficacia, ovvero l’utilizzo, nel lavoro svolto, delle competenze
acquisite all’università e la richiesta, formale o sostanziale, della
laurea per l’esercizio della propria attività lavorativa.

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