Professioni Del Futuro: Il Worksumer

Aziende come Google e Facebook sono state fra le prime a sostenere e mettere in pratica l’idea di creare dei lavoratori felici trasformando gli uffici in posti dove il dipendente può anche rilassarsi, incontrare gli amici, cenare e fare ginnastica senza bisogno di muoversi da un posto all’altro. Ma questa filosofia del sentirsi (quasi) “a casa” sul luogo di lavoro, potrebbe diventare una realtà consolidata nel giro di poco tempo anche da noi. Questo grazie ad una nuova professione che sta prepotentemente facendosi spazio sul mercato del lavoro: il worksumer. Si tratta di una figura che rappresenta un nuovo stile di lavoro che permette di rispondere ai bisogni del lavoratore stesso. Ma vediamo di che si tratta.

Chi E’ Il Worksumer

Il termine worksumer deriva dalle parole “worker” (lavoratore) e “consumer” (consumatore) e si tratta quindi persone le cui esigenze di consumo sono legate strettamente al modo di lavorare. Questa nuova professione “smuove” ogni anno circa 37 miliardi di Euro e costituiscono più del 30% della forza lavoro in Italia. I worksumers sono creativi di nuova generazione impiegati come lavoratori dipendenti o freelance nel design, nella comunicazione e nelle consulenze. Ciò che hanno in comune è la continua sfida che devono affrontare per gestire vita privata e professionale, sfruttando la tecnologia e conoscendo i mutamenti del mondo del lavoro. Devono avere qualità come creatività, flessibilità, competenze diversificate e conoscenze in campo tecnologico. I worksumer sono infatti lavoratori altamente qualificati, pubblicitari, designer, comunicatori, consulenti, la cui età varia dai 30 ai 40 anni e vivono solitamente nelle grandi città, dove le presenze di opportunità di incontro, formazione e creazione di network sono maggiori.

Dove Lavora

Il worksumer lavora solitamente in posti tranquilli e rilassanti come bar, una spiaggia, salottini informali o anche casa propria, perché la creatività ha bisogno di un buon ambiente di lavoro. Tuttavia, egli dovrà gestire la frustrazione derivante dall’ambivalenza del suo lavoro: fa qualcosa che gli piace……ma non stacca mai! L’orario flessibile e il fatto di essere sempre connesso e dunque potenzialmente raggiungibile, rendono di fatto il tempo del lavoro compresente con il tempo libero e quindi con la propria vita privata. Allo stesso modo, se è vero che si può lavorare anche da una spiaggia, è altrettanto vero che non si è mai in vacanza. Per questo il mercato si sta orientando a creare luoghi che incentivino queste figure e che permettano loro di trascorrere sia il tempo di lavoro sia il tempo libero, agevolando quindi la sua attività in termini di svago, networking e conoscenza.

Lo dimostrano una serie di esempi di oltreoceano: Google ha calcolato che molti suoi servizi di maggior successo come Gmail, AdSense, Transparency Report sono stati ideati nel tempo lasciato in totale autonomia ai propri collaboratori. A Menlo Park, sede californiana di Facebook, è stato predisposto un corridoio aperto, lungo un chilometro e mezzo in cui i dipendenti camminano, si incontrano e “staccano” per un pò dalla loro postazione lavorativa.

La Situazione In Italia

Ad oggi, il 30% delle aziende italiane favorisce il lavoro da remoto e gli spazi dedicati allo “smart working” si sono sviluppati in tutto il mondo con percentuali di crescita intorno al 250%. Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano questa forma evoluta di “mobilità del lavoro” potrebbe valere 27 miliardi in più di produttività e ben 10 miliardi in meno di costi fissi. Tuttavia, questi luoghi di lavoro “innovativi” non rappresentano una novità assoluta! In realtà, sono già stati realizzati in passato in Italia dalla Olivetti. Attualmente non siamo ancora ai livelli di Google e Facebook, però la nostra legislazione sta mostrando segnali di apertura verso un tipo di lavoro che si possa coniugare con la vita privata attraverso la regolamentazione dello smartworking (telelavoro) e del coworking (lavoro in cui lo spazio è condiviso con altri professionisti facilitando la collaborazione). Siamo però indietro per quel che riguarda il lavoro totalmente online e ad oggi la creatività e le strategie del lavoratore sono ricercate dallo stesso esclusivamente nella vita professionale e non in quella privata.

Luigi

Ciao, mi chiamo Luigi e scrivo su Universando.com (di cui sono fondatore/gestore) dal 2005. Sono laureato in Economia Aziendale e sono appassionato di viaggi, montagna, musica e sport. Mi piace leggere e stare in mezzo alla natura dove riesco ad entrare maggiormente in contatto con i miei pensieri e le mie idee.

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